Piadina Romagnola Igp, nuove varianti al disciplinare

Piadina Romagnola
La Piadina Romagnola pesa per 34 milioni di euro sul mercato del territorio e conta di espandersi con una campagna promozionale dedicata

La produzione di Piadina Romagnola certificata Igp lo scorso anno è stata di 23.756 tonnellate per un valore alla produzione che ha sfiorato i 34 milioni di euro. Un valore che rede la Piadina Romagnola il prodotto simbolo della Regione. Da nove anni certificata Igp per essere protetta e valorizzata, la piadina si apre ora a nuove varianti. La “Piadina Romagnola/Piada Romagnola” è solo quella prodotta nel suo luogo di origine, ovvero la Romagna, nel rispetto del Disciplinare europeo stilato dal Consorzio di Promozione e Tutela. Il territorio in cui è prodotta resta invariato da Rimini a parte della Provincia di Bologna (9 comuni sul tracciato del fiume Sillaro), passando per Forlì, Cesena e Ravenna.

Apertura alle varianti

Tuttavia, ora, recependo alcune  proposte, indicazioni e richieste arrivate da più parti nel territorio, il disciplinare si apre alla possibilità di alcune varianti divenute parte integrante nella produzione della Piadina Romagnola.
Prima di tutto sul fronte delle farine, con la possibilità dell’utilizzo anche di farine di farro. Inoltre, riconosce materie opzionali come latte vaccino, miele di fiori, e l’olio di semi di girasole purché utilizzato insieme e in quantità inferiore all’olio extravergine d’oliva.

Gli ingredienti base della Piadina Romagnola Igp sono farina, acqua, sale, strutto o olio d’oliva. Una ricetta semplice che si consolida nel tempo, e che dopo la certificazione Igp diviene un’asse portante tra le tipicità del territorio, crescendo in 9 anni del 251% nella produzione pari a quasi 17mila tonnellate in più. Dunque, la Piadina Romagnola Igp è passata dalle 6.768 tonnellate del 2014, all’atto dell’adozione della certificazione, alle 23.756 tonnellate  dello scorso anno, e ora con la nuova apertura a diversi ingredienti conta di crescere ancora di più.

Integrazione al Disciplinare

Si legge nel nuovo Disciplinare la seguente integrazione:  “Sulla scia di quanto accadeva quando la produzione era casalinga o micro-artigianale, ogni famiglia ritoccava in modo più o meno evidente la ricetta di base, oggi riportata nel disciplinare. Tra questi ingredienti il latte e il miele sono quelli più utilizzati, e sono anche richiamati più spesso della documentazione storica. Questa modifica potrà permettere a più produttori, in gran parte, ma non solo, piccolissime imprese, di partecipare alla produzione Igp Piadina Romagnola, utilizzando le ricette da essi adottate da molto tempo a questa parte e uniformandole al disciplinare e al sistema di controllo della Igp”.

 Il nuovo Disciplinare europeo Igp si apre ad alcune materie opzionali come latte vaccino, miele di fiori, e l’olio di semi di girasole -spiega Alfio Biagini, presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola-. Queste novità sono da tempo adottate da numerosi chioschi e il riconoscimento da parte del Disciplinare Igp deve essere visto come un arricchimento per la Piadina Romagnola: riflettono la sua capacità nel sapere guardare al territorio, la sua apertura come nello stile di noi Romagnoli, da sempre terra di convivialità e incontri. La Piadina Romagnola Igp è infatti un prodotto inclusivo, come la sua terra, da sempre luogo di ospitalità”.

La campagna promozionale della Piadina Romagnola

E proprio su questo tema dell’apertura e della convivialità si fonda anche la campagna di promozione triennale che prende il via adesso dal titolo  ‘Piadina Romagnola & Friends che conta su un investimento di 1,8 milioni di euro sul mercato italiano e tedesco. Gli interventi previsti sono un insieme sinergico di attività in più direzioni: comunicazione digitale (social e influencer marketing), televisione, attività di PR, il Piadina Romagnola & Friend Tou e le attività instore. Tante azioni pensate per mettere in evidenza il valore della produzione certificata dell'Unione europea focalizzandosi certamente sugli aspetti qualitativi, ma anche su quelli sociali ed economici in grado di rappresentare un esempio da seguire per altri paesi europei. L’esecuzione del progetto è affidata alle agenzie RP Circuiti Multimedia e Secnewgate Italia.

Secondo Alessio Mammi, assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna le prospettive di crescita dell’Igp sono importanti: “Dalla nascita del Consorzio nel 2014, il volume produttivo è triplicato, con un incremento annuale medio del 22%, e un potenziale di crescita ancora più ampio con l’approvazione della modifica del Disciplinare di produzione. È un prodotto che ha successo anche all’estero. L’offerta che viene dalle aziende produttrici, attente all’horeca nazionale e ai mercati stranieri, ben si sposa con l’attività dei chioschi sul territorio, che conferiscono valore e rappresentatività al prodotto piadina”, ha aggiunto l’assessore sottolineando il valore dell’indicazione geografica, quale potenziale di promozione territoriale, tanto che la Piadina sarà a New York, alla fiera del cibo il prossimo mese di giugno con la Regione Emilia-Romagna e altre Dop e Igp.

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