Un importante step evolutivo con servizi digitali, multi-funzionalità e rigenerazione suburbana in preparazione di un nuovo sviluppo commericale

Nel suo piano di investimenti quinquennale Scalo Milano punta trasformarsi da outlet village a smart city al servizio del territorio attraverso servizi digitali, multi-funzionalità e rigenerazione suburbana. Si parte con un nuovo multi-piano di 20.000 mq e ulteriori 800 posti auto, la prima realtà in Italia a ottenere la certificazione Parksmart, propedeutica all’ampliamento dell’outlet che porterà all’apertura nel 2023 di circa 45 nuovi negozi per 300 nuovi posti di lavoro.

Nel 2020 l’Outlet Centre Performance Report Europe (Ocpre), condotto da Ecostra e Magdus sui manager di 1.149 negozi, appartenenti a circa 110 marche prodotte da 76 brand internazionali, ha collocato Scalo Milano, a soli 4 anni dalla nascita, all’11° posto in Europa e al 3° in Italia fra gli outlet di grandi dimensioni.

Il primo posto è una riconferma: l’inglese Bicester Village nell’Oxfordshire. Ai successivi quattro troviamo strutture prossime a grandi città come il The Village di Villefontaine, a pochi passi da Lione; Las Rozas Village, outlet cittadino di Madrid; La Roca Village, nei pressi di Barcellona; Outlet city Metzingen, alle porte di Stoccarda.

Davide Lardera, amministratore delegato di Scalo Milano

"Nonostante la situazione contingente che ha caratterizzato l’ultimo anno e che ci auspichiamo possa risolversi entro la fine del 2021 -commenta Davide Lardera, amministratore delegato di Scalo Milano Outlet & More- non ci siamo persi d’animo e con il sostegno e la visione del nostro azionista vediamo premiata la nostra strategia fatta di un laboratorio per lo sviluppo di politiche collaborative e innovative votate al rilancio dei nostri partner commerciali. Siamo una realtà giovane, ma abbiamo le idee chiare: siamo partiti con il nostro piano quinquennale Future Vision, un piano per trasformare Scalo Milano in una smart city al servizio del territorio attraverso la trasformazione digitale, multifunzionalismo e prossimità territoriale".

Future Vision Plan prevede azioni di sostenibilità e trasformazione digitale per allinearsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) posti dall’Agenda Ue 2030. Punto di partenza, il nuovo multi-piano al quale si aggiunge la realizzazione di una piazza sopraelevata dove troverà spazio sia una ristorazione di alto livello sia nuovi brand premium del mondo moda. Il tutto collegato al parcheggio multipiano tramite passerella dedicata. Sempre in ottica visione del futuro 2030 verranno realizzati 1.500 metri quadrati di uffici destinati al co-working, un progetto che permetterà di alleggerire i trasporti e la concentrazione in città ma che soprattutto consentirà alle persone di tornare a lavorare vicino casa e in un luogo che offre un tessuto di servizi interconnessi: shopping, ristorazione, asilo nido, spesa domestica con locker Esselunga, ricariche per auto elettriche, connessione con il centro città grazie al passante S13 sempre in ottica green.

Una risposta alla crisi dei tenant

Il Future Vision Plan di Scalo Milano risponde anche alle criticità rilevate dallo studio europeo che ha indagato il punto di vista dei manager dei negozi negli outlet. Il 20% di loro ha sperimentato una durissima crisi economica, dovuta al calo delle vendite causato in gran parte dal blocco degli spostamenti, che ha messo il 50% di loro nelle condizioni di non riuscire a onorare i canoni di locazione con conseguenti contenziosi legali. Ciò non è avvenuto nel caso di Scalo Milano, dove la direzione ha applicato un canone di locazione solo in percentuale sul volume d’affari da aprile 2020 a giugno 2021. L’intervento ha migliorato i flussi di cassa dei brand partner, consolidato il rapporto commerciale e consentito di non avere contenziosi legali.

Scalo Milano ha cercato di fare necessità virtù. "L’impossibilità dei consumatori di spostarsi se non nei pressi del proprio luogo di residenza ha fatto emergere il valore della prossimità a una grande città metropolitana -spiega Lardera-, il crollo del turismo estero dovuto alle restrizioni dei viaggi è stato compensato dal bacino locale, come dimostra la politica di ingaggio degli expat residenti a Milano, partita con il coinvolgimento dei cittadini di lingua anglofona, cinese, francese, ispanica e russa. La difficoltà dei tenant di onorare gli impegni economici dei canoni di locazione è invece diventata l’occasione per studiare e applicare nuove formule che rendessero il rapporto fra conduttori e proprietà ancora più collaborativo, sostenibile e al passo con i tempi".

 

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