Una tassonomia per il metaverso

Le opportunità di business a spingono lo sviluppo del metaverso che però è ancora in una fase embrionale. Il Politecnico di Milano con l'Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso definisce una classificazione

Di Metaverso se ne parla da diverso tempo e Mark UP ha dedicato una cover story sul tema individuando le prime esperienze. Tuttavia il metaverso è ancora un embrione che sta prendendo forma. Recentemente l'Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso del Politecnico di Milano ne ha definito i contorni. Abbiamo incontrato Valeria Portale direttore dell’osservatorio per approfondire il tema.

Qual è lo stato evolutivo del metaverso?
Il metaverso ad oggi non esiste in modo compiuto. Esistono tanti mondi virtuali che hanno le potenzialità per costituirlo. Concettualmente il metaverso è un universo digitale con più mondi interconnessi in cui l’utente può vivere delle esperienze diversificate. I mondi devono essere interoperabili e persistenti in modo che la loro esistenza sia costante e garantita. Altra caratteristica di un mondo appartenente al metaverso è l’immersività ottenuta attraverso tecniche di Ar/Vr.

Valeria Portale, direttore Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso - Politecnico di Milano

Le piattaforme di gaming sono mondi appartenenti al metaverso?
Sono dei mondi virtuali con tutte le caratteristiche tipiche del metaverso tranne l’interoperabilità. L’assenza di questa caratteristica però, li esclude dal metaverso: tutto quello che accade in quei contesti rimane circoscritto e non può uscire ed essere utilizzato, scambiato o speso in altri mondi. Nel metaverso l'individuo è unico e tutti i suoi asset devono poterlo accompagnare ovunque.

Quali settori investono nel metaverso?
Sono diversi e già attivi con sperimentazioni. Il settore bancario, il fashion e l’intrattenimento stanno provando ad esplorare alcuni di questi mondi definiti “metaverse ready” puntando soprattutto sull’engagement.

Con quale approccio, anche pratico?
Si comincia acquistando dei land, dei terreni virtuali per mettere una base per le future attività. Poi si costruisce l’ambiente in funzione delle attività che si prevedono. Oggi assistiamo anche a concerti oppure momenti di engagement finalizzati ad attività marketing-promozionali.

E quale approccio è consigliabile per un’impresa del settore retail?
Il mondo del retail è uno dei più attenti e punta spesso a instaurare una relazione con i propri clienti sviluppando e mettendo in atto operazioni di marketing anche avanzate. Alcuni permettono l’acquisto di beni digitali con Nft ma, per quanto riguarda l’eCommerce, siamo ancora distanti in quanto il back-end non è pronto. Alle imprese retail si può consigliare di sperimentare in più mondi scegliendo tra quelli aperti, con una strategia iniziale che sia ben definita in termini di presenza.

Quali i motivi per cui attendersi un successo del metaverso?
Da un lato le tecnologie sono molto evolute e offrono una user experience più coinvolgente rispetto ad esperienze passate. Inoltre sta emergendo il paradigma del web3 dove i primi asset digitali acquistano un valore persistente grazie agli Nft e, nel paradigma attuale del metaverso, possono essere portati in più mondi virtuali. Inoltre gli investimenti attuali sono rilevanti.

Se il metaverso dovesse affermarsi con persone (avatar), beni economici (Nft su digital asset) e attività di vario tipo, diverrebbe necessario una regolazione normativa simile a quella del mondo reale. Questo è un tema oppure una speculazione?
Questo è il tema centrale che ancora non si è sviluppato semplicemente perché ad oggi il metaverso non esiste. Ma quando esisterà allora si dovrà affrontare e risolvere. Le regole saranno fondamentali così come individuare chi dovrà far rispettare le leggi. Bisogna ricordare che nel web2 (social network) lo user entra in una piattaforma qualsiasi ed è assoggettato alle regole indiscutibili che il proprietario della stessa definisce. Nei mondi in cui non è così chiaro chi comanda si pongono delle problematiche importanti.

Rispetto al metaverso come si declina il tema della sostenibilità?
Indubbiamente la digitalizzazione si dovrà sempre più confrontare con le tematiche correlate al consumo energetico e alle emissioni. Il metaverso non fa differenza e occorrerà osservare come le aziende sapranno gestire la questione. Oggi è presto ma sicuramente nei bilanci di sostenibilità del futuro delle imprese, l'impatto di queste entità digitali sarà sempre più computato ed evidenziato.

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