Una miniera nell’elettrodomestico

Consumi consapevoli – Tra ferro, rame alluminio e plastica oltre l’80% può essere recuperato. Ecodom quest’anno ne ha già raccolto 56.000 tonnellate. Ma la strada è ancora lunga: siamo alla metà della media europea di 7 Kg per abitante.

Ecodom, il Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, ha dato i numeri, ovvero i dati di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici in Italia. Nei primi nove mesi del 2009 sono stati 55.880 tonnellate i frigoriferi, condizionatori, scalda-acqua, lavatrici, lavastoviglie, forni e cappe raccolti. Grazie al processo di trattamento realizzato dagli impianti selezionati, 994.800 tonnellate di anidride carbonica (CO2) non sono state immesse nell'atmosfera, e si è inoltre evitata la dispersione di una significativa quantità di gas che danneggiano lo strato di ozono. Il riutilizzo delle materie prime (ferro, alluminio, rame e plastica) ottenute dal riciclo di questi elettrodomestici produrrà inoltre un risparmio energetico di circa 110 milioni di kWh rispetto a quanto occorrerebbe per ottenere le stesse quantità di materie prime “vergini”.

Un risultato importante perché, secondo Ecodom, le tecnologie adottate dagli impianti selezionati consentono di recuperare oltre l'80% dei materiali che costituiscono un elettrodomestico, con un grado di purezza tale da permettere il loro riutilizzo nei processi produttivi. Da un frigorifero, ad esempio, si possono recuperare 28 kg di ferro, 6 kg di plastica e oltre 3 kg tra rame e alluminio. Un'opportunità da non perdere come spiega Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom: “In tutto il 2008, primo anno di attività, Ecodom ha riciclato circa 30.000 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, pari a oltre il 40% del totale dei Raee gestiti in Italia dai Sistemi Collettivi. Nei primi nove mesi del 2009 sono già state raccolte 55.880 tonnellate: un tasso di crescita indubbiamente significativo, che avvicina la possibilità di raggiungere in tempi rapidi l'obiettivo stabilito per legge dei 4 kg per abitante” (attualmente sono circa 3 Kg per abitante i Raee raccolti in Italia, a fronte di una media europea di 7 Kg, mentre
i Raee per abitante prodotti ogni anno ammontano a 14 kg, dati Ecodom, ndr).

Riciclo Raee e risparmi CO2/kWh per regione gennaio-settembre 2009

Un parallelo con la Francia

Sono altri i numeri, ma anche le condizioni in cui avviene lo smaltimento in Francia. Qui la raccolta di Raee è gestita da Eco-systèmes, sistema collettivo formato da 35 produttori (tra cui Indesit, Bosch-Siemens, Whirpool) e grandi distributori (Carrefour, Auchan, Darty) con 2.300 aziende consorziate. Eco-systèmes gestisce tutte le tipologie di Raee (elettrodomestici, telefoni cellulari, computer, televisori), ad eccezione delle sorgenti luminose che necessitano un trattamento specifico. Le previsioni di raccolta per il 2009 sono di circa 273.000 tonnellate. La quota di mercato di Eco-Système è pari al 73,5% con una raccolta di 5,7 kg per abitante. Il 7% della raccolta è costituito da elettrodomestici molto vecchi o mal funzionanti, donati dai consumatori a un'associazione di beneficenza: dopo essere stati riparati, sono venduti a basso prezzo a persone con difficoltà economiche.

Ecodom chiuderà il 2009 con 75.000 tonnellate di Raee riciclati, più del doppio del 2008 (30.000 tonnellate). La raccolta annua pro-capite totale del nuovo Sistema Raee in Italia è di oltre 3 kg, ormai vicina all'obiettivo di 4 kg stabilito dalla normativa italiana ma ben lontano dalla media europea.

Esiste in Francia una Commissione d'Intesa, formata dai rappresentanti di tutti i soggetti presenti nella filiera - produttori, distributori, enti comunali, associazioni di consumatori - che controlla l'operato dei Sistemi Collettivi dando indicazioni al ministero dell'Ambiente sul loro comportamento. In Italia mancano invece regole chiare e ben definite sulle caratteristiche che deve avere un sistema collettivo e non esiste alcun sistema di controlli sul rispetto delle regole da parte degli attori della filiera.

In attesa del decreto

In Francia inoltre, da novembre 2006, è stato applicato uno strumento importante per incentivare la raccolta: il ritiro “uno contro uno”. Vale a dire, l'obbligo per il distributore di ritirare gratuitamente, al momento dell'acquisto di un nuovo elettrodomestico, l'apparecchiatura non più funzionante e di trasportarla nelle isole ecologiche comunali. Questo è stato possibile perché, unici in Europa, fin dall'inizio i negozianti francesi hanno giocato un ruolo fondamentale nella definizione della filiera dei Raee.

È questo uno dei punti del tanto atteso Decreto sulla semplificazione a favore della distribuzione che dovrebbe essere emanato entro la fine dell´anno per entrare in vigore all'inizio del 2010 (lo ha promesso ad Ecomondo, la fiera tenutasi a Rimini a fine ottobre, il Capo Segreteria Tecnica del ministro dell´Ambiente Luigi Pelaggi). Secondo Ecodom, il ritiro “uno contro uno” contribuirà ad aumentare in maniera significativa la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici, garantendo un maggiore riciclo di materie prime e una minore dispersione di sostanze nocive nell'atmosfera.

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