A Barilla va il pomodoro 100% toscano Petti Italian Food

Conserve rosse Petti 100% Toscane
Per la multinazionale di Parma si tratta di un significativo allargamento alle conserve rosse della sua attività di diversificazione nei sughi

Strategia anticipata più volte nel corso del mese di dicembre, sarebbe ora vicina all'ufficializzazione, in attesa del benestare dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato: Barilla porta nel suo gruppo le conserve di pomodoro di Italian Food del gruppo Petti. Per la multinazionale di Parma si tratta di un significativo allargamento della sua attività di diversificazione nei sughi, dove opera con uno stabilimento dedicato a Rubbiano, con conseguente integrazione industriale nell'ambito delle conserve rosse attraverso l'impianto di Venturina Terme (Livorno).

Pasquale Petti, amministratore delegato di Italian Food

“L'acquisizione prevede una partecipazione di controllo, di sicuro sopra il 65% del capitale sociale”, ha confermato Pasquale Petti agli organi di stampa regionali. Quello a marchio Petti è l'unico pomodoro italiano legato interamente alla Toscana, con un posizionamento di tipo premium. La filiera regionale avviata negli scorsi anni da Italian Food ha portato a un giro d'affari superiore ai 60 milioni di euro, permettendo al brand di scalare la classifica delle quote di mercato, affacciandosi alle posizioni nobili e diventando un riferimento primario nell'ambito dell'offerta biologica.

“Solo al termine del procedimento dell'antitrust ci sarà il passaggio: l'augurio è che l'accordo vada a buon fine. Significherebbe dare a questo territorio nuove opportunità, una crescita connessa con l'agricoltura e con l'indotto, nuova occupazione e un nuovo stabilimento”.

Nella scorsa primavera, su spinta di Italian Food, si è avviato un ragionamento prospettico che potrebbe cambiare le priorità strategiche regionali in termini di produzione agricola destinata al pomodoro da trasformazione industriale. Attorno al proprio progetto di filiera, l'azienda spinge da tempo per la creazione  di un distretto del pomodoro toscano da industria, con l’obiettivo di rilanciare una coltura finita in difficoltà a causa di costi di produzione più onerosi rispetto a quelli di altre regioni e di condizioni climatiche negative nelle ultime campagne, come la siccità del 2017 e l’eccessiva pioggia del 2018.

L'ingresso in scena di Barilla potrebbe ora dare lo slancio definitivo al progetto.

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