#alfemminile: Anche nelle difficoltà le persone fanno la differenza

Elisabetta Cremonini risorse umane, comunicazione e sostenibilità di Olitalia
Elisabetta Cremonini è responsabile risorse umane, comunicazione e sostenibilità di Olitalia. Illustra i segreti di una squadra abituata ad agire sotto pressione di audit (da Mark Up 296)

Basi saldamente italiane, olio e aceto sono prodotti della nostra tradizione culinaria, Olitalia ha un’attività che si estende anche all’estero grazie alla presenza nella distribuzione moderna e nel food service, con il proprio brand e attraverso i prodotti con il marchio del distributore. Elisabetta Cremonini, responsabile risorse umane, comunicazione e sostenibilità di Olitalia ha l’arduo compito di conciliare nell’azienda di famiglia la necessaria spinta all’innovazione con i saldi principi della tradizione italiana e le sue diramazioni locali. L’attenzione è tutta sulle persone, la qualità e la sicurezza: i valori che costruiscono il futuro.

Come vi ha cambiato l’emergenza sanitaria?
È indubbio che il Covid ha segnato una svolta epocale per tutti, sicuramente ci ha fatto comprendere la nostra fragilità. In Olitalia siamo partiti in anticipo con mascherine e distanziamento, acquistando i dpi all’estero a prezzi assurdi, già a febbraio ci stavamo organizzando per lo smart working così non ci siamo fermati un giorno, né in Olitalia né nell’Acetaia Giuseppe Cremonini. Siamo abituati a questo modo di lavorare perché producendo prodotti a marchio privato per molti clienti esteri le attenzioni sulla qualità e la sicurezza sono massime. Spesso siamo sottoposti ad audit a sorpresa che durano giorni, per questo abbiamo un livello di altissima sicurezza che è anche un metodo di lavoro, che ci riempie di orgoglio.

Come si conciliano tradizione e innovazione, nel futuro di Olitalia?
Senza stravolgere niente si possono creare prodotti incredibili. La collaborazione con gli chef è importante perché ci aiuta ad anticipare le esigenze dei consumatori, e grazie al nostro team interno di ricerca e innovazione, riusciamo a cogliere stili e tendenze in cambiamento, fermo restando la base, la materia prima che la natura ci regala con molta semplicità. Per esempio, frutto di questa collaborazione è la linea I Dedicati, dove l’olio extravergine non è solo un condimento ma diventa un ingrediente che arricchisce ed esalta la pietanza, grazie a profili organolettici messi a punto per ogni piatto, che sia carne, pesce, pasta, verdure o pizza. Per il mondo aceto abbiamo creato un aceto di birra premiato all’ultimo Anuga, e poi gli aceti fermentati, sempre grazie alla forte collaborazione con gli chef. Insieme abbiamo messo a punto numerosi prodotti, anche un olio da frittura che nel food service ci sta dando tante soddisfazioni.

Il futuro dell’alimentazione dove andrà?
Il consumatore italiano è più tradizionalista perché è legato al proprio territorio e alla tradizione che ogni regione può vantare. All’estero, dove siamo presenti in oltre 120 Paesi, questi legami sono meno forti, quindi sono più aperti all’innovazione: uno stimolo continuo per noi. Credo che il consumatore attento cerchi sempre più un prodotto di qualità e che si possa utilizzare a casa al pari degli chef che si vedono in televisione, cioè per valorizzare il piatto che si sta creando. E vista la situazione, penso che questa tendenza si consoliderà anche nel 2021: cucineremo sempre più a casa, il luogo dove i consumatori hanno modo di provare prodotti diversi e testarne la qualità in prima persona

Il tema della sostenibilità, sta assumendo concretezza?
La sostenibilità fa parte del nostro dna, a partire da quella ambientale. Dal 2018, in linea con le direttive dell’Europarlamento portiamo avanti il progetto Plastica No More per ridurre il consumo di platica in azienda attraverso la sgrammatura dei contenitori e materiali da imballaggio, il riciclo e l’utilizzo di materiali sostenibili e completamente compostabili. Così siamo riusciti a ridurre l’uso di plastica di 667 tonnellate l’anno. Inoltre acquistiamo energia solo da fonti rinnovabili e insieme al professor Silvestro Greco, direttore della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, tra i partner di Plastica No More, abbiamo deciso di intervenire anche all’interno dell’azienda sensibilizzando i dipendenti sul tema della riduzione della plastica, attraverso la formazione.

Come siete arrivati a questa scelta?
Io e i miei fratelli Angelo e Camillo lo sentiamo parte integrante del nostro progetto aziendale. Penso che abbiamo delle responsabilità: ho dei figli, sono anche nonna, penso che si debbano salvaguardare le generazioni future e non si possa fare finta di nulla. Accanto agli obiettivi di business ci deve essere anche la riduzione dell’impatto ambientale, far sì che l’ambiente tragga beneficio dalle nostre azioni a partire dai piccoli gesti che, messi insieme, portano a risultati concreti. Credo sia imprescindibile.

Come vede il futuro delle aziende food italiane?
Per me è fondamentale puntare su qualità, genuinità e innovazione insieme, perché credo che si possa fare innovazione mantenendo qualità e genuinità, con un occhio sempre attento alle esigenze dei consumatori. In questi anni i consumatori sono cresciuti e cambiati molto, per questo ritengo che ci siano molte più opportunità oggi e in futuro, rispetto a un mercato tradizionale e stabile quale poteva essere l’Italia di qualche anno fa. Poi è importante essere flessibili per seguire il mercato ed essere competitivi, e vale indipendentemente dalle dimensioni aziendali.

Concretamente, cosa significa flessibilità per Olitalia?
Direi che abbraccia tutti gli aspetti del fare impresa, dalla produzione, all’innovazione, alla scelta dei canali di vendita. Anche se parliamo di innovazione, bisogna prima ascoltare, capire i bisogni del consumatore, provare e anche rischiare, perché non è detto che sia la strada o il prodotto giusto. Quindi essere aperti a quello che viene dai clienti e dal mercato.

Il canale online per Olitalia?
In questo momento stiamo lavorando per far partire il nostro canale eCommerce all’inizio del 2021. Olitalia ha spinto l’acceleratore su questo progetto che vedrà come protagonisti prodotti di alta gamma e innovativi, con il brand Olitalia. Ormai le persone considerano l’eCommerce una modalità d’acquisto di routine e rimarrà strutturale anche post Covid. Credo però che anche lo scaffale retail cambierà: consumatori più attenti ed esigenti, i riflettori puntati sulla cucina di alto livello, tutto questo spingerà la ricerca di prodotti più innovativi.

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