Assobibe all’attacco sulla Sugar Tax

Dopo la sentenza della Consulta sulla legittimità della norma, intervento dei produttori di bevande analcoliche

L’associazione dei produttori di bevande analcoliche torna all’attacco della Sugar Tax. Assobibe ha infatti diffuso una nota nella quale esprime sorpresa in merito alla sentenza della Corte Costituzionale appena depositata con la quale si dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale sulla Sugar tax.

“Siamo davvero stupiti dalla pronuncia della Consulta, ma ancora di più dalle motivazioni che si basano su un razionale scientifico contestabile e, soprattutto, slegato dai consumi reali in Italia – commenta il presidente Giangiacomo Pierini -. Rimaniamo convinti che per affrontare patologie multifattoriali come sovrappeso, obesità e diabete occorrano approcci integrati una misura che colpisce un unico alimento non può pagare e non modifica comportamenti non equilibrati. Siamo arrivati a tagliare del 41% lo zucchero immesso a scaffale, anche attraverso azioni volontarie e protocolli siglati con il ministero della Salute, e applicando rigide autolimitazioni nella vendita verso i consumatori più fragili come i bambini”.

Da qui l’invito a lasciare da parte cavilli giuridici, “in cui giudici affermano che lo zucchero sia da contrastare solo se presente nelle bibite. La scelta se tenere una nuova tassa, oggi inutile e dannosa per famiglie e imprese, è del Governo. Le imprese chiedono scelte basate su evidenze, numeri e buon senso”.

Quindi aggiunge: “L’efficacia della tassa sulla riduzione dell’incidenza di sovrappeso, obesità e diabete non è dimostrata: nell’area definita come Zona Europa, che comprende oltre 53 paesi, l’OMS registra che, al 2020, la Sugar tax era stata inserita in dieci sui 53 Stati, il 19% del totale area, producendo una contrazione dei consumi solo nel breve periodo per poi tornare ai livelli pre tassa”.

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