Carrefour per il benessere dei collaboratori a partire dal supporto psicologico

Paola Accornero direttrice HR Carrefour Italia
Compie un anno il servizio di supporto psicologico in videochiamata. I risultati conseguiti e le prospettive di una nuova dimensione relazionale

La società sta cambiando velocemente e con essa il lavoro. Le persone hanno aspettative molto diverse di quelle tradizionalmente acclarate e l’esperienza della pandemia ha accelerato il cambiamento. Lo smart working ha modificato i paradigmi e oggi le aziende più evolute sono alle prese con un ridisegno complessivo di tutte le dimensioni di relazione con i propri collaboratori. Che sono sempre più considerati asset aziendali di valore piuttosto che mera forza lavoro, da preservare, motivare e curare nel limite del possibile. Ovviamente un cambiamento che coinvolge le aziende più evolute in termini di approccio alla sostenibilità complessiva. Carrefour ha messo in atto negli ultimi anni una strategia di gestione delle proprie risorse umane che va nella direzione descritta. Ultima tappa del percorso un servizio di supporto psicologico disponibile per tutte le persone che lavorano in azienda con il supporto di Mindwork. Mark Up ha intervistato Paola Accornero direttrice HR Carrefour Italia.

Quando è iniziata l’esperienza di supporto piscologico ai vostri collaboratori?
La collaborazione tra Carrefour e Mindwork è iniziata un anno fa. Il primo marzo 2022 è stato lanciato il servizio di supporto e consulenza psicologica in videochiamata. Abbiamo voluto inserire in azienda questo servizio tenendo in considerazione gli accadimenti avvenuti durante il periodo pandemico, che ha provocato un cambiamento repentino delle modalità di lavoro per le funzioni centrali, totalmente remote nel periodo iniziale per poi evolvere verso un modello ibrido. Inoltre, durante il periodo Covid, i nostri punti di vendita sono rimasti sempre aperti trattando generi alimentari, garantendo un servizio essenziale per la comunità senza soluzione di continuità. Chi ha lavorato sempre in negozio si è trovato esposto ad una dimensione del tutto nuova di stress dovuta alla preoccupazione di contrarre il contagio e alla necessità di mettere in atto meticolose procedure per proteggere la propria salute. Per chi invece ha lavorato molto in remoto si sono manifestati disagi dovuti all'isolamento, alla perdita dei contatti. In definitiva, il periodo pandemico ha fatto emergere il tema del benessere mentale e come azienda ci siamo messi nelle condizioni di dare un supporto a questo potenziale disagio.

Per Carrefour è la prima esperienza di somministrazione di supporto psicologico ai propri collaboratori?
Da qualche anno abbiamo messo a disposizione delle nostre persone un servizio telefonico di supporto che però era esclusivamente orientato a questioni attinenti al disagio lavorativo. Il servizio, integrato anche nel contratto integrativo aziendale, era nato per la segnalazione di fenomeni correlati a discriminazioni, mobbing, bullismo e molestie all'interno dei punti di vendita. Il servizio non era solo di supporto psicologico ma anche di segnalazione di abusi. Avere un ambiente molto rispettoso e inclusivo è nella cultura aziendale di Carrefour e su questo siamo inflessibili nel sanzionare condotte non conformi.
Con il servizio in video conferenza messo a punto con Mindwork abbiamo compiuto un salto di qualità puntando al benessere mentale complessivo, non solo legato alla dimensione lavorativa.

In cosa consiste il servizio di supporto psicologico?
Ogni persona che lavora in azienda ha la possibilità di accedere a una piattaforma online attraverso l'intranet aziendale. L'accesso è possibile anche con i device personali ed è possibile prenotare dei colloqui individuali lasciando libertà di scelta di orario e di data. I video colloqui hanno una durata di 45 minuti e le persone hanno la possibilità di scegliere lo psicoterapeuta a cui rivolgersi tra decine di professionisti disponibili. Ognuno di questi si presenta con un video in cui spiega i propri ambiti di pertinenza. In questo modo i nostri collaboratori possono scegliere in modo mirato tenendo conto delle proprie specificità.

Su quali fronti insiste il supporto psicologico?
Dai disagi in ambito familiare, ai disturbi alimentari, fino a problemi relazionali ma anche molto altro. Sono coperte tutte le aree di disagio. Il servizio è disponibile 7 giorni su 7 con orari molto ampi. L'obiettivo è contribuire a creare un ambiente di lavoro che sia il più possibile rispettoso, positivo e inclusivo e prenderci cura del benessere dei nostri collaboratori.

Come è accolto e usato il servizio?
Il servizio è stato accolto positivamente, anche se abbiamo riscontrato un po' di resistenza nell'accedervi. Occorre superare lo stigma che ancora esiste a livello sociale rispetto ai problemi di salute mentale. Secondo il mio punto di vista, le aziende -e noi in prima fila- possono fare molto per contribuire a creare una cultura che superi la resistenza a cercare un supporto psicologico quando è necessario e prendersi cura del proprio benessere mentale.

Quali disagi sono emersi?
Ovviamente il servizio è totalmente anonimo, quello che abbiamo raccolto è la distribuzione statistica delle tematiche. Abbiamo riscontrato una grande necessità di supporto a difficoltà extra lavorative con disagi dovuti ad ansie, stress, necessità di prendere decisioni importanti, il tema della genitorialità, il tema di caregiver -soprattutto per le donne-. Poi abbiamo i temi legati alla dimensione lavorativa come la presa in carico di nuove responsabilità, il rapporto con i superiori ecc. Ma ci sono state anche situazioni particolarmente gravi come l'accadimento che ha colpito l'ipermercato di Milanofiori a ottobre 2022 quando, un gesto inconsulto di una persona all'interno del punto di vendita, ha causato la morte di un nostro collega e il ferimento di altre persone. In quel caso con l'intervento di Mindwork abbiamo messo a disposizione una psicologa che è intervenuta in loco mettendosi a disposizione del personale. Questo è stato molto apprezzato.

In cosa consiste l'iniziativa "Well at Work" realizzata da voi recentemente?
All'inizio del 2022, oltre al servizio di supporto psicologico messo a punto con Mindwork abbiamo anche creato all'interno della nostra intranet "Well at Work", una piattaforma di contenuti online accessibili a tutti i collaboratori. Si tratta di contenuti informativi e formativi indirizzati soprattutto ai manager per sensibilizzare rispetto ai temi della salute mentale con una serie di consigli per identificare precocemente i segnali di un disagio che può colpire qualsiasi persona che lavora in azienda.

Tornando al servizio di supporto psicologico, se un collaboratore dovesse esprimere un disagio importante in ambito lavorativo, come intervenite?
In questi casi, lo psicologo messo a disposizione da Mindwork suggerisce alla persona di uscire dall'anonimato per comunicare all'azienda la situazione specifica in cui è coinvolto. L’azienda prende subito in carico il caso e svolge accurate indagini interne, e se vengono accertate responsabilità, agiamo in modo inflessibile a tutela delle vittime di discriminazioni o abusi. Su questo fronte, Carrefour non ha tolleranza verso comportamenti inadeguati e per questo è importante creare un ambiente in cui le persone si sentano libere di uscire allo scoperto e si fidino dell'azienda.

Dopo qualche mese, quali considerazioni si possono fare circa l'utilizzo?
Ci siamo resi conto che è necessaria un'attività di comunicazione continua alle persone affinché si faccia sentire costantemente l’attenzione dell’azienda rispetto al tema, dopo il picco di interesse in occasione del lancio del servizio. Il consuntivo di questo primo anno di attività è senz'altro positivo ma vogliamo continuare a lavorare, in collaborazione con Mindwork, sulla costruzione e diffusione di una cultura del benessere mentale tra tutti i nostri collaboratori.

Dal suo punto di vista, quanto i temi di benessere mentale possono essere fonte di fidelizzazione per i lavoratori?
Questi temi, progressivamente si vanno affermando come benefit aziendali ricercati. Il benessere a 360° dei collaboratori, fisico, mentale, sociale e finanziario e un ambiente positivo di lavoro sono diventati fattori essenziali non solo per l’attraction di nuove risorse, ma soprattutto per la retention dei nostri collaboratori, favorendo la motivazione e l’ingaggio e contribuendo a contrastare fenomeni come la great resignation o il quiet quitting.

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