Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) apprezza che nella circolare della ministra sia stato rimosso ogni riferimento a luoghi chiusi o aperti, parlando invece di situazioni che potrebbero favorire assembramenti

Con il Dpcm 3 dicembre 2020, il Governo ha prolungato la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi, prefestivi e nei weekend, dal 4 dicembre fino al 15 gennaio. A questo Dpcm è seguita la circolare sulle misure del nuovo Decreto trasmessa dal ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, ai prefetti. Il Cncc (Consiglio nazionale dei centri commerciali) ha inviato una lettera al ministro per rivolgere alcune osservazioni in merito alle chiusure degli esercizi commerciali all’interno di centri commerciali, gallerie commerciali e parchi commerciali.

Situazioni a rischio, non luoghi a rischio 

Il Cncc apprezza, della circolare Lamorgese, il fatto che la ministra abbia rimosso ogni riferimento a luoghi chiusi o aperti, parlando invece di situazioni che potrebbero favorire assembramenti e che, pertanto, andrebbero evitate; l’Associazione sottolinea che l’apertura senza limitazioni di negozi e grandi magazzini nelle cosiddette vie dello shopping, a differenza di quelli situati nei centri commerciali, generino un effetto contrario a quello desiderato, provocando assembramenti nei centri città, situazione a cui si è assistito negli ultimi fine settimana caratterizzati dagli acquisti natalizi.

Fin dal primo confinamento (lockdown), Cncc ha fornito a tutti i suoi associati, centri commerciali, gallerie commerciali e factory outlet, linee guida organizzative e di comportamento che sono state adottate per rendere le strutture più sicure e per agevolare il lavoro dello Stato nel contenimento della pandemia: dal contingentamento degli ingressi e l’installazione di termoscanner, all’igienizzazione e sanificazione giornaliera (anche degli impianti di aereazione), oltre a un rafforzamento della vigilanza privata all’interno delle strutture per evitare qualsiasi affollamento. Queste pratiche, sottolinea. il Cncc, sono un fattore di differenziazione e di vantaggio rispetto alle vie dello shopping, nelle quale è oggettivamente difficile, da parte delle forze dell’ordine, un monitoraggio e un puntuale conteggio delle persone che si concentrano in questi luoghi, a maggior ragione non disponendo dell’alternativa dei centri commerciali aperti.

E a proposito di sicurezza, Cncc sottolinea che la tutela della salute dei propri clienti e operatori e l’attenzione al rispetto delle normative dimostrate da tutte le strutture presenti sul territorio nazionale dall’inizio della pandemia hanno finora permesso che non si verificasse alcun focolaio.

L’Associazione auspica che possa essere valutata urgentemente un’immediata riapertura dei negozi all’interno dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, così come nei fine settimana, considerando che si stima che i moltissimi giorni di chiusura nel mese di dicembre, incideranno con una perdita del 75% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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