Extravergine: la persistente siccità mette a rischio la prossima campagna

Olio d'oliva
Ridotta disponibilità mondiale di olio di oliva. Innescati in un anno e mezzo rialzi del 135% per l’extravergine comunitario. Aumenti ancora più consistenti sono stati registrati in Spagna

A partire da giugno 2022, i prezzi dell'olio extravergine di oliva (Evo) hanno sperimentato una marcata crescita, superando i precedenti record storici e più che raddoppiando i propri valori, secondo l’analisi di Areté – The Agri-Food Intelligence Company. Due consecutive campagne di produzione a livelli minimi, a causa di una persistente siccità nelle principali aree produttive, hanno ridotto la disponibilità mondiale di olio di oliva innescando in un anno e mezzo rialzi del 135% per l’extravergine comunitario.
Aumenti ancora più consistenti sono stati registrati in Spagna, che da sola determina un terzo della produzione mondiale di olio di oliva e ne è il principale esportatore. Qui i prezzi sono cresciuti di oltre il 160%, a fronte di un incremento delle ondate di calore che hanno contribuito a determinare le due peggiori produzioni spagnole degli ultimi 10 anni. La crescita dei prezzi italiani è stata, invece, meno sostenuta ed ha contribuito ad una riduzione dello spread con l’extravergine spagnolo: il premio del prezzo dell’Evo italiano sul comunitario si è ridotto del 65% rispetto ai livelli del 2022 (Figura 1).

Nonostante gli ultimi dati diffusi dal Ministero dell’Agricoltura spagnolo evidenzino una campagna 2023/24 che potrebbe raggiungere una produzione di 800 Kt di olio di oliva per la Spagna, in aumento del 20% rispetto al minimo storico registrato nella precedente campagna, tale volume rimane ancora ampiamente inferiore alla media degli ultimi 10 anni di 1,3 Mio t. A fronte delle basse scorte iniziali, l’offerta totale spagnola risulta in calo rispetto alla scorsa campagna e questa situazione sta aumentando la dipendenza del Paese dalle importazioni. La situazione rimane delicata anche in altri Paesi UE: in Italia è in atto un trend di calo produttivo negli ultimi anni che è atteso determinare una campagna di carica inferiore alla media, mentre in Grecia l’alternanza produttiva ed eventi meteo estremi sono stimati dimezzare la produzione record dello scorso anno. Extra-UE, la Turchia, che insieme alla Grecia aveva sostenuto l’offerta internazionale nel 2023, ha imposto un divieto all’export di olio di oliva sfuso e altri player, quali Tunisia e Marocco, stanno proteggendo il loro mercato interno con restrizioni alle esportazioni.
In questa congiuntura, i prezzi europei rimangono influenzati dai bassi stock a disposizione e gli operatori di mercato sono già proiettati su quello che potrà essere la produzione 2024/25. Tra aprile-maggio avverrà la fase di fioritura degli ulivi, la quale è cruciale per la determinazione delle rese e sta spostando sempre più l’attenzione del mercato sulla situazione metereologica. In Andalusia, la principale regione produttrice di olio di oliva in Spagna, la forte siccità registrata negli ultimi anni fatica ad arrestarsi e sia le precipitazioni sia i livelli di umidità del suolo risultano inferiori alla media. Tuttavia, durante la primavera le previsioni meteorologiche proiettano piogge in aumento, le quali saranno fondamentali per alleviare le tensioni attualmente presenti sul mercato comunitario.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome