Federdistribuzione: la normativa Ue sugli imballaggi è da riciclare

L’associazione della distribuzione vuole che il Governo faccia pressione all’Ue perché la normativa sugli imballaggi sia più equa

Federdistribuzione, Confagricoltura, Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, Confcooperative in audizione alla Camera sulla proposta di regolamento europeo sugli imballaggi e rifiuti esprimono la necessità di fare pressione sulle istituzioni europee per “maggiore buon senso ed equilibrio” nell’introduzione della nuova disciplina europea sugli imballaggi. Lo rendono noto in un comunicato.

Tanti rischi, dubbi vantaggi

Per le associazioni di categoria, il provvedimento, se così approvato, potrebbe mettere a repentaglio oltre il 30% del pil italiano. Sarebbero a rischio, oltre a decine di migliaia di posti di lavoro, i produttori di imballaggi, fornitori, l’industria del riciclo, e ancora chi quegli imballaggi li utilizza, dall’agricoltura alla produzione alimentare, e poi ristorazione, cosmetica, farmaceutica, pubblici esercizi al turismo, distribuzione organizzata, vending, logistica, produttori di macchinari.

L’appello è perché l’esecutivo di Giorgia Meloni si assuma l’impegno di farsi portatore delle istanze delle imprese. Nelle prossime settimane i negoziati giungeranno a una fase decisiva, in vista del voto in plenaria del Parlamento europeo il prossimo 22 novembre, con il rischio che un orientamento generale sia approvato dal Consiglio ambiente già il 18 dicembre.

Una norma non supportata dalla scienza

Per le associazioni non ci sono evidenze scientifiche che il riuso sia migliore del riciclo sotto il profilo ambientale. Anzi sarebbe dimostrato che col riuso sia maggiore il consumo di acqua ed energia.

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