Findus verso la pesca totalmente sostenibile

Ad oggi Findus ha 57 referenze di pesce certificate, circa il 90% della propria produzione complessiva, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025

Findus, il leader in Italia nel mercato dei surgelati, punta alla sostenibilità totale: l’azienda ha infatti fissato l'obiettivo di avere il 100% del tonno e del salmone certificati con gli standard Msc (pesca sostenibile) e Asc (acquacoltura responsabile) entro il 2015. Il dato è emerso dalla presentazione della Relazione sulla sostenibilità 2018 di Nomad Foods, il gruppo inglese che controlla il brand.

Il percorso, avviato da tempo, ha portato oggi Findus ad avere 57 referenze di pesce certificate, circa il 90% della propria produzione complessiva, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2025. Tra le linee strategiche di Nomad Foods, l’approvvigionamento responsabile di materie prime e la riduzione dell’impatto ambientale, ma anche la produzione di alimenti che favoriscano scelte alimentari corrette.

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con questi nuovi prodotti certificati -commenta Renato Roca, direttore marketing Findus- è stato un percorso lungo e complesso perché per alcune specie, come il tonno, reperire materia prima certificata è molto complesso. Ci siamo dati obiettivi sfidanti e siamo determinati a raggiungerli. L’impegno per arrivare ad avere il 100% della nostra produzione ittica da pesca sostenibile e allevamento responsabile entro il 2025 ne è un buon esempio. A livello di Gruppo siamo già i maggiori utilizzatori di pesce certificato Msc al mondo, con oltre il 90% del nostro portfolio certificato, e continueremo a lavorare fianco a fianco con organizzazioni come Msc e Asc per aumentare la quantità di pesce approvvigionato in modo responsabile. Riteniamo sia nostro dovere di leader di mercato tracciare una strada da seguire e dare un impulso per cambiare il mercato: il nostro obiettivo è che la pesca sostenibile diventi uno standard e non sia solo un’eccezione”.

La pesca del tonno per specifiche peculiarità presenta delle complessità nel raggiungere la certificazione Marine Stewardship Council: complessivamente, ad oggi, a livello mondiale solo il 29% dell’intero pescato è certificato, come emerge dai dati dell’organizzazione non profit che opera per diffondere la pesca sostenibile. Grazie anche alla collaborazione con Pacifical Wild Tuna, un’organizzazione nata per promuovere la pesca sostenibile Msc del Tonno in alcune isole del Pacifico, da oggi il 100% del Tonno Findus proviene da pesca certificata e sostenibile. I Fiori di Tonno Findus sono ottenuti, infatti, pescando solo da banchi liberi così da ridurre il rischio di cattura accidentale di altre specie, come delfini o tartarughe. Per ottenere il marchio blu di pesca sostenibile e certificata Msc è necessario rispettare tre criteri fondamentali: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita dalle aziende in modo responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti. Il marchio blu Msc, oltre ad essere una garanzia di qualità, dà l’opportunità ad ogni consumatore di orientarsi meglio davanti allo scaffale e fare quindi una scelta responsabile nell’acquisto di prodotti di pesce.

Per quanto riguarda le verdure, nel 2018 l’azienda ha aderito anche alla Sustainable Agriculture Initiative Platform (SAI Platform), la principale iniziativa internazionale in materia di agricoltura sostenibile. Un percorso che porterà Findus a far verificare entro la fine di quest’anno il 90% dei volumi totali di vegetali (tra cui i prodotti più consumati come il minestrone, i piselli e gli spinaci) secondo lo standard Fsa (Farm Sustainability Assessment) validato da un audit di un ente terzo. L'obiettivo è di arrivare entro il 2025 ad avere il 100% delle verdure coltivate mediante pratiche di agricoltura sostenibile.

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