Gruppo Barilla ora spinge forte nel mercato russo

Barilla investe in Russia
Si concretizza un nuovo investimento da 130 mln € per un secondo polo di produzione vicino a Mosca. E l'intermodalità internazionale funziona

Barilla spinge sull'acceleratore per consolidare la propria posizione nel mercato alimentare russo. Dopo aver aggiunto nel settembre 2019 due linee produttive all'interno del primo stabilimento di Solnechnogorsk dedicate alla pasta per ulteriori 37mila tonnellate/anno, la multinazionale italiana ha raggiunto una capacità complessiva in loco di 74mila tonnellate/anno, destinata a sostenere l'espansione di un giro d'affari che in Russia ha superato i 60 mln di € nel 2018. Attualmente i prodotti della casa italiana si collocano al terzo posto per quanto concerne i volumi nazionali, mentre il marchio sarebbe già leader a valore nell'area moscovita e a San Pietroburgo. Il polo produttivo di Solnechnogorsk permette a Barilla di essere presente sul mercato anche con una produzione locale di salse, pani, prodotti da forno e biscotti.

Barilla in RussiaSi sta concretizzando intanto il piano di ulteriore crescita e sviluppo di Barilla da qui al 2024. È pronto un investimento di 130 mln di € destinati alla realizzazione di un secondo sito produttivo e di un mulino per macinare il grano duro. Si tratta di un consistente cambio di passo, considerando che il budget messo a disposizione per gli interventi del 2019 ammontavano a 15 mln €. Il nuovo insediamento sarà nella zona di Stupino Quadrat, sempre  nell'area moscovita. Servirà per sostenere la scalata al mercato locale, che è uno dei maggiori al mondo per consumi di pasta, nonché al quinto posto per capacità produttive interne. E registra inediti picchi di consumi da parte della classe media del Paese. Il gruppo di Parma è certamente favorito dal mancato coinvolgimento della pasta nelle restrizioni imposte dall'embargo. Mikhail Putilin è vice presidente di Barilla Rus per la Russia e la Csi e ceo della nuova società di produzione Barilla Rus Production.

Barilla ha una trattativa avviata per una partnership finanziaria con il Russian Direct Investment Fund, il fondo sovrano locale. Lo ha riportato Il Sole 24 Ore. Secondo il quotidiano Vedomosti, citato dal Sole, i negoziati tra Rdif e Barilla sono in corso e determinerebbero una sostanziale svolta nei rapporti di forza sul mercato. Così mentre gruppo Cremonini si segnala con forza all'interno del canale foodservice, Barilla si ritaglia un ruolo di primo piano nell'ambito della distribuzione commerciale.

Stupino Quadrat è una zona economica speciale nata nel 2015. Oggi raccoglie 27 investitori stranieri. Barilla non è l'unica azienda italiana presente nell'area, che intende caratterizzarsi per il made in Italy favorendo, per esempio, la produzione di mobili di design italiano. Ma l'attuale ammontare d'investimento rende quello di Barilla l'impegno più grande di tutta l'area speciale. Una delle ragioni della scelta della location è la presenza di una linea ferroviaria e che consentirà a Barilla di costruire il nuovo polo sull'intermodalità, riducendo l'impatto ambientale dei trasporti. A febbraio 2020 è partito tra l'altro dall'interporto di Parma il primo treno Barilla carico di pasta per raggiungere la Germania. Ora si muovono due treni ogni settimana con 16 vagoni e 32 container, grazie all'accordo con Gts, compagnia privata di Bari specializzata nel trasporto ferroviario di merci cancellando l'utilizzo di 4.000 automezzi. Un esempio concreto di come Barilla si stia impegnando nella decarbonizzazione dei processi.

Entro la fine 2020 si ipotizzano ulteriori progetti d’investimento di gruppi agroalimentari italiani realizzati anche con il sostegno del fondo sovrano russo Rdfi e di Cassa depositi e prestiti, attraverso Fsi. E qualcuno potrebbe anche insediarsi proprio a Stupino.

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