I 100 top retailer al mondo e la situazione delle insegne gdo in Italia

La classifica Brand Finance Retail 100 2023 si concentra anche sul valore originato da immagine e reputazione delle insegne gdo. Si indebolisce Coop

Amazon, con un valore pari a 299,3 miliardi di dollari, si conferma alla guida della classifica Brand Finance 2023, che ordina le 100 top marche retail ordinate per valore monetario generato da immagine e reputazione (nell'immagine sopra la top 10). Da rilevare, tuttavia, che da gennaio 2022 a gennaio 2023 il brand Amazon perde il 15% di valore per un indebolimento nei tre pilastri chiave della competitive analysis: gestione degli investimenti che influenzano l’attrattività del brand, ritorno di immagine e reputazione e soprattutto negli indicatori di business performance. Rispetto ai valori di gennaio 2020, tuttavia, il colosso statunitense è aumento del 36%.
Situazione analoga per altri brand dell’eCommerce presenti in classifica: il cinese JD.com quest’anno perde il 30% in valore, (ma rispetto ai valori ante-Covid vale il 47% in più), Zalando rispetto allo scorso anno perde il 37% in valore, ma rispetto ai valori pre pandemia ne guadagna il 35% in più. Continua invece il trend negativo di EBay precedente al Covid. I brand cinesi Taobao, Tmall, Alibaba, invece, perdono forza di attrazione e valore anche rispetto ai dati pre-pandemia, complice la situazione critica a livello geopolitico. Buone, d'altro canto, le performance complessive anno su anno dei principali brand retail tradizionali, anche rispetto ai valori pre-Covid. Wallmart, con un valore del brand pari a 113,8 miliardi di dollari, è secondo nella classifica di Brand Finance, confermandosi il principale competitor Usa di Amazon.

Insegne in Italia: focus sulla gdo

Tra i brand retail che operano in Italia, Decathlon, con un valore pari a 8,9 miliardi di dollari dovuta ad una crescita del 30% anno su anno, è quello che cresce maggiormente anche rispetto ai valori pre-pandemia. La forte crescita del valore di Decathlon è in parte dovuta al rafforzamento anno su anno dell’attrattività e in generale all’estrema forza (AAA), secondo l'analisi, nell'influenzare le scelte dei consumatori.
Guardando alla gdo, Brand Finance sottolinea in particolare la posizione di Coop, che in seguito ad una perdita anno su anno del 23% scende ad un valore pari a 3,2 miliardi di dollari, è il brand tra quelli che operano in Italia quello che perde maggiore valore. La perdita, spiega lo studio, è dovuta in parte al cambio sfavorevole e in parte alle peggiorate prospettive di fatturato. Il brand Coop anno su anno si è rafforzato, portando così il brand rating da AA a AA+, questo rafforzamento è dovuto soprattutto ad un miglioramento degli investimenti sui fattori che influiscono sull’immagine e la reputazione, che invece si sta indebolendo. Coop presso la popolazione italiana è meno conosciuta di Lidl e Conad. Tra la popolazione che la conosce bene è considerata dall’82%, mentre Lidl dall’88%, Eurospin 87%, Conad 85%. In termini di reputazione complessiva Coop risulta inferiore a Esselunga, Lidl e Conad. "Coop -si legge in nota- non guida né il gruppo dei marchi apprezzati per la qualità né di quelli apprezzati per il prezzo. In termini di sostenibilità percepita, Coop risulta inferiore ad Esselunga". Non resta che da vedere quale sarà il corso dell'insegna sotto la nuova presidenza di Maura Latini, così come quello che sarà invece il "Conad post Pugliese". Stesso delicato discorso per Esselunga dopo l'accusa di frode relativa alla manodopera.

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