#Marca2020, Pastificio Liguori rende funzionale la pasta

Avvicinandoci all'appuntamento di Marca 2020, focus sui principali produttori alimentari di Mdd e sui loro sforzi di aggiornamento industriale

Fra le aziende alimentari italiane attive anche in qualità di copacker si segnala Pastificio Liguori, 40 milioni di euro di fatturato, una delle aziende più antiche d’Italia, fondata a Gragnano nel 1795. Oggi è il principale produttore di pasta di Gragnano Igp. Dal 2014 Pastificio Liguori ha investito oltre 21 milioni di euro destinati all’avanzamento dei processi industriali e allo sviluppo della capacità produttiva. “Per i prossimi 5 anni sono previsti investimenti per ulteriori 24 milioni di euro” fa notare Pasquale Casillo, General manager international markets & private labels.

Pasquale Casillo, General manager international markets & private labels

Il pastificio adotta sistemi di controllo qualità di ultima generazione che monitorano l’intero processo produttivo. Attenzione crescente è data al fattore green. Il prodotto biologico pesa circa il 25 % della produzione totale. “Il pastificio è dotato di un impianto di trigenerazione che permette all’azienda di essere autosufficiente da un punto di vista energetico. Per il marchio Liguori, il nostro impegno si concretizza con l’utilizzo di un pack in carta riciclabile (certificazione Aticelca 501) e dell’imballo secondario certificato Fsc”. La sostenibilità si declina anche in ambito sociale ed economico. “Da oltre un decennio portiamo avanti contratti di filiera con gli agricoltori del Sud Italia con un prezzo minimo garantito”.

L'offerta comprende oltre 300 formati di pasta secca di diverse tipologie, per arrivare al biodinamico, all’integrale biologico, ai prodotti arricchiti di fibre. “Attualmente il focus dell’azienda è sulla ricerca di materie prime che rispondano alle nuove esigenze di mercato. Sono esempi lo sfarinato di farro o le sostanze, in aggiunta alla semola di grano duro, che vadano a valorizzare il prodotto finito, quali fibre, inulina e proteine”. L’azienda, inoltre, sta partecipando a un progetto di ricerca e sviluppo finanziato dal ministero dell’Agricoltura, in partnership con alcune università italiane, per la creazione di paste funzionali. “Lo scopo finale è quello di lanciare sul mercato un prodotto certificato dall’Efsa come cibo funzionale”.

 

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