Mutti esprime soddisfazione per la qualità del pomodoro

Il presidente dell’azienda di pomodori sottolinea i rischi connessi agli aumenti dei costi. Richiamo a un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori della filiera

Le avverse condizioni climatiche che hanno caratterizzato la tarda primavera non hanno avuto un impatto trascurabile, ma in ogni caso Mutti sottolinea di essere riuscita a portare a termine con successo la campagna di lavorazione del pomodoro 2023, trasformando 525 mila tonnellate di materia prima 100% italiana di ottima qualità, garantendo il corretto approvvigionamento dei 100 Paesi in cui l’azienda, leader in Europa, è presente con i suoi prodotti.

L’impatto della variabile prezzo

Oltre agli eventi atmosferici estremi, sul mercato incide la dinamica del prezzo, “frutto di una trattativa particolarmente lunga tra le parti che ha visto infine un incremento dei prezzi del 38% nel Nord Italia, passato da 108,5  a 150 euro a tonnellata – spiega in una nota l’azienda -. Due anni fa il prezzo era di 92 euro. Aumenti che si sono sommati agli elevati costi di produzione complessivi, in particolare delle materie prime utilizzate per gli imballaggi”.

Invito a riflettere sul futuro della filiera

“Dobbiamo partire dall’esperienza di quest’anno, però, per fare una riflessione puntuale su quello che deve essere il futuro della filiera del pomodoro. Con gli aumenti dei costi, il rischio è che si verifichino dei disequilibri – sottolinea l’amministratore delegato Francesco Mutti -. Questo non può accadere, ed è pertanto necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità da ogni parte. Come Mutti, pensiamo già al 2024, ai nuovi piani di produzione, alle nuove sfide che intendiamo intraprendere. Per farlo, è prioritario che tutta la filiera continui a essere allineata, rispettosa della programmazione, delle necessità di mercato e pronta alla collaborazione”.

I due mesi e mezzo decisivi

Dall’azienda ricorda che sono circa 75 i giorni nei quali si concentra la campagna di trasformazione del pomodoro, indicativamente dalla metà di luglio fino alla fine di settembre, arrivando, quest’anno, fino ai primi giorni di ottobre. 75 giorni in cui tutta la materia prima, raccolta nel momento della sua perfetta maturazione, viene conferita a Mutti da parte delle oltre 800 famiglie di agricoltori italiani con i quali collabora.

Infine Massimo Perboni, direttore del servizio agricolo dell’azienda emiliana rivendica l’impegno a “supportare attivamente la parte agricola e impegnarsi per riprogrammare le attività. Una decisione che ci ha premiati con un risultato qualitativo eccellente, ancora una volta”.

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