Parmigiano Reggiano e Grana Padano: insieme contro il Nutriscore

Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli
Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio
I Consorzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano si oppongono in maniera decisa al Nutriscore, il sistema di etichettatura a semaforo

Le due dop italiane fanno fronte comune per dire no al Nutriscore. La presa di posizione è stata ufficializzata in occasione di un cda congiunto durante il quale è stato deciso che i Consorzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano non autorizzeranno le etichette degli operatori della filiera con informazioni nutrizionali legati al principio della comunicazione a semaforo. Si tratta di un sistema basato su una scala cromatica che va dal verde al rosso associata ad una alfabetica, ossia dalla lettera A alla lettera E. Ad ogni alimento, attraverso un algoritmo che tiene conto delle calorie, della quantità di grassi e zuccheri, vengono quindi attribuiti un colore ed una lettera parametrati ad una quantità di prodotto standard (es. 100 gr).

I due consorzi ritengono questi strumenti "fuorvianti e ingannevoli per il consumatore". A riguardo affermano: "Il consumo reale dei prodotti si lega su quantità assolute che non corrispondono alla quantità posta alla base dell’algoritmo. I sistemi in questione non tengono in alcun conto l’equilibrio fra i diversi alimenti nella dieta, né le caratteristiche organolettiche complessive del prodotto stesso. In particolare, i formaggi vengono penalizzati per la presenza dei grassi, trascurando il fatto che i formaggi apportano molti nutrienti strategici: calcio, acidi grassi funzionali, vitamine liposolubili, aminoacidi essenziali, cioè elementi preziosi per un’alimentazione sana, bilanciata ed equilibrata".

In questa classifica, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano sarebbero classificati con colore arancio. Ma un piatto di pasta con 80 gr di pasta, 20 gr di olio extravergine e 20 gr di formaggio duro dop sarebbe, nel suo complesso, verde. Un sistema ritenuto da entrambi i consorzi ingannevole e non in linea con l’obiettivo di Nutriscore che mira ad insegnare il consumo consapevole delle quantità corrette e tenere conto delle caratteristiche organolettiche complessive del prodotto.

Il testo deliberato dal cda congiunto

Il Consiglio di amministrazione ha, quindi, deliberato all’unanimità il seguente testo:

I sistemi di etichettatura nutrizionali a semaforo basati su quantitativi di riferimento scollegati dalla dieta e dalla razione consigliata – salvo i casi in cui si tratti di norme cogenti nazionali o comunitarie - sono considerati misura svalorizzante l’immagine della Dop Parmigiano Reggiano / Grana Padano ai sensi dell’Reg. 1151/2012, art. 45, lett. “f””.

Pertanto, in tutti i casi in cui venisse richiesto ad un operatore della filiera, su base volontaria del compratore, di modificare l’etichettatura del prodotto Dop inserendo l’etichetta a semaforo o sistemi equivalenti che non abbiano riguardo alle quantità effettive di Parmigiano Reggiano / Grana Padano consumate nella pratica e che non forniscano alcuna indicazione riguardo alle quantità corrette nel contesto di una dieta sana ed equilibrata, il Consorzio non potrà che respingere la richiesta di autorizzazione della corrispondente etichetta".

Il lavoro comune

Il contrasto al Nutriscore non è l'unico ambito che vede fianco a fianco Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. I due consorzi stanno orientando il loro lavoro sinergico anche partendo dall’ultima sentenza a favore del formaggio dop francese Morbier che ha posto un tassello molto forte contro le evocazioni. Ci si sta muovendo, infatti, a livello politico perché vengano approvate normative incontrovertibili con una separazione netta a scaffale tra prodotti Dop e non, l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza. Nell'ambito della ristorazione, invece, si insiste per introdurre l’obbligo di inserire nei menù i reali ingredienti impiegati in cucina.

Le dichiarazioni

Siamo scesi in campo, insieme agli amici del Grana Padano, contro un sistema di etichettatura che non ha senso e che svalorizza l’immagine del Parmigiano Reggiano che da sempre è considerato dai nutrizionisti come un prodotto sano e naturale. Siamo certi che questo importante passo possa essere di aiuto al Governo che si è già mosso in tal senso. Si tratta di un atto di responsabilità che non va solo a tutelare il nostro prodotto, ma che andrà a beneficio di tutti gli altri prodotti dell’agroalimentare di qualità che verrebbero ingiustamente puniti da un sistema senza un motivo oggettivo di tipo nutrizionale”  commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Renato Zaghini,, presidente Consorzio Grana Padano

Le qualità nutrizionali fanno da anni del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano i prodotti a denominazione d’origine protetta più amati dai consumatori e più imitati da concorrenti sleali, i primi a beneficiare quindi di questo meccanismo – spiega Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano-. Invitiamo tutti i produttori delle eccellenze agroalimentari italiane, partendo dalle Dop, ad un impegno comune a livello di comunicazione e, sul piano istituzionale, a sostegno delle iniziative avviate dal governo contro questo sistema di etichettatura, ricordando che una cattiva informazione nutrizionale colpisce la corretta alimentazione dei consumatori e non solo i produttori che investono in qualità e sostenibilità”.

 

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