Robot e intelligenza artificiale: cosa ne pensano gli italiani e chi ne fa uso

Coloro che già utilizzano le nuove tecnologie sono i più ottimisti. Ecco i risultati del secondo rapporto Aidp-Lablaw 2019 a cura di Doxa

Qual è il rapporto degli italiani con robot e intelligenza artificiale? Cosa pensano di questi due temi rispetto a quello del lavoro?
Risponde il secondo rapporto Aidp-Lablaw 2019 a cura di Doxa.

Nel complesso, sembra prevalere l'ottimismo. Per il 94% del campione, infatti, l’utilizzo dei robot e dell’I.A. ha portato a scoperte e risultati un tempo impensabili, per l’89% quest'ultimo è atto a svolgere attività troppo faticose e pericolose per l’uomo e non potrà mai sostituire completamente l’intervento di quest'ultimo. Un 87% pensa che contribuisca a migliorare il benessere e la qualità della vita, ma per il 92%, tuttavia, per cogliere le relative opportunità è necessario lo sviluppo di nuove leggi e normative capaci di regolamentare la materia. Di contro, secondo il 70% provocherà la perdita di molti posti di lavoro e per il 50% rischia di portare al predominio delle macchine sull’uomo. 

L’italiano 4.0. 
Giovani sotto i 35 anni, maschi, con un elevato titolo di studio, appartenenti alla classe dirigente e residente nel Sud e nelle Isole. È questo l’identikit dell’italiano tipo più interessato e con maggiori conoscenze sull’intelligenza artificiale e la robotica. In generale, tuttavia, la conoscenza delle nuove tecnologie (il 65%) e l’interesse verso il tema (89%) è molto diffusa e trasversale alle diverse categorie e, seppure con diverse gradualità, coinvolge tutti. 

Si conferma un sentiment maggiormente positivo tra coloro che hanno già utilizzato questi sistemi (94%) contro coloro che non li hanno utilizzati (38%). Da notare, tuttavia, che il titolo di studio incide relativamente sull’atteggiamento verso le nuove tecnologie: il 95% dei soggetti con scolarità elevata e il 90% di chi ha titoli medio bassi esprimono un pensiero favorevole. 

Gli ambiti di maggiore utilità di robot e I.A. 
Per il 53% l’ambito di maggiore utilità è nella logistica e nei trasporti, per il 51% nel settore manifatturiero e nell’industria, per il 50% nella medicina e nei servizi sanitari, per il 48% nel settore militare, nella sicurezza e nel settore automobilistico. Da notare come per il 40% tra i settori di applicazione più interessati c’è il lavoro domestico e per il 32% l’assistenza ad anziani e disabili. Parliamo dell’ampio settore dei servizi alla persona. Da sottolineare, poi, un dato: al primo posto negli ambiti in cui non andrebbero applicati i robot e l’I.A. il 43% indica l’istruzione a la scuola

Chi utilizza già queste tecnologie 
Il 43% degli intervistati ha utilizzato sistemi di robot e intelligenza artificiale al lavoro e/o a casa e il 47% ha fruito o effettuato acquisti tramite piattaforme e soluzioni basate su I.A. e robot. Prevalgono nell’uso privato i sistemi di domotica per lavori domestici e pulizia della casa (robot aspirapolvere, lavapavimenti, taglia erba, ecc.) per il 21%; logistica e spedizioni per il 12% (per esempio per acquisti su Amazon); utilizzo quotidiano di apparecchiature e strumenti guidati dall’I.A. (computer, smartphone, smart tv, Google Home, Siri ecc.); chatbot e assistenza virtuale per il 7% (es. call center, acquisti online, colloqui di lavoro, prenotazioni viaggi o visite mediche). Il 90% dei consumatori giudica positivamente l’esperienza con Robot e I.A..

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