Crai – Kaufman: spazio all’istinto ma attenzione al database

Grégoire Kaufman, direttore generale di Crai
La priorità del 2024 sarà quella di rendere la rete più competitiva, attraverso un mix tra offerta centralizzata che definisca le categorie strategiche sulla base di dati di mercato e i prodotti locali

Il 2023 è cominciato con l’annuncio del nuovo assetto di Crai, la creazione di Crai Futura e di Food 5.0 cui è seguito l’accordo con Circana per creare una piattaforma di business intelligence a disposizione dell’industria di marca. Il 2024 sarà l’anno della definizione di un’offerta più selezionata e concorrenziale che caratterizzi ulteriormente una prossimità che vuole rendere ancor più efficace l’istinto dei suoi imprenditori grazie a scelte centralizzate e utilizzo dei dati, come spiega il direttore generale di Crai Grégoire Kaufman.

Come sarà il 2024 per Crai?
Al primo posto abbiamo una priorità commerciale per migliorare produttività e redditività al metro quadro: vogliamo recuperare market share attraverso un’offerta più centrata e più competitiva in termini di prezzo. In questo senso, l’iniziativa del Governo sul carrello anti inflazione ci ha dato l’occasione per ribassare in maniera consistente, con tagli dal 10 al 40%, un paniere consistente di oltre 500 prodotti per negozio che, in alcuni casi, sono arrivati fino a 700-800. La seconda priorità è la trasformazione radicale del Gruppo Crai da centrale d’acquisto ad azienda distributiva attraverso la messa a punto di un programma di category management e di analisi dei dati che cambierà la maniera di prendere le decisioni sulle categorie da privilegiare e i prodotti da inserire, garantendo maggior redditività ai nostri imprenditori. L’idea di base è quella di agire come un gruppo distributivo e non come un’addizione di 1.500 negozi: questo significa che siamo impegnati nell’avere molte più sinergie operative in comune.

In cosa si concretizzeranno queste sinergie?
Da cinque mesi stiamo gestendo a livello centralizzatole categorie del cura casa e della cura persona, utilizzando un unico deposito automatizzato al 100% a Lodi, con un’unica fattura verso i fornitori. A tutti i negozi daremo un planogramma coerente con l’assortimento definito, grazie a decisioni prese sulla base di dati molto dettagliati per cluster di negozio. Un passo rilevante in termini di efficienza.

E il passo successivo sarà ...
Prima dobbiamo capire bene quali sono i benefici di questa centralizzazione per arrivare a gestire l’assortimento con logiche di category management, che, da un lato, individuino una quota comune di referenze nazionali e, dall’altro, si adattino al territorio con brand locali e specificità geografiche del territorio. Un esempio sono i salumi e i formaggi, a forte intensità locale, piuttosto che la presenza di alcuni prodotti, come certi biscotti che si trovano solo nel Lazio, i grissini in Piemonte, lo zafferano in Lombardia. Il risultato sarà un mix tra centralizzazione e decentralizzazione.
È chiaro che in questo processo i prodotti a marchio giocano un ruolo centrale, perché corrispondono alle attese dei clienti in merito alla tutela del potere d’acquisto e alla ricerca di qualità. In più, la marca propria oggi rappresenta l’identità dell’insegna. Per questo, per trasmettere la nuova identità di Crai, nell’arco di 2-3 anni, rivedremo tutti i nostri 1.500 prodotti a marchio che già oggi coprono tutti i segmenti di consumo -dalla convenienza, al gourmet, al buon rapporto qualità-prezzo,

Significa che razionalizzerete l’assortimento?
Razionalizzare non vuol dire ridurre, ma lavoriamo per limitare il numero dei fornitori per singola unità di bisogno, così da essere più efficaci nella supply chain e più interessanti per i fornitori stessi.

È questa la nuova proposta che offrite all’industria?
La piattaforma creata con Circana mette a disposizione dell’industria i nostri dati, per affinare insieme le scelte assortimentali, di solito sono pensate per la gdo nazionale, e non per la prossimità. Anche perché non esiste solo un formato di prossimità: noi ne abbiamo individuati tre. Uno di forte flusso, localizzato presso aeroporti e stazioni; uno di attrazione, nei piccoli paesi, e uno classico, urbano e in zone ad elevata densità. Con questa partnership con Circana, siamo in grado di mettere a disposizione dati che tengono in considerazione la shopping mission del negozio e la geografia. Considerando che Crai è presente in quasi il 15% dei Comuni, in 250 dei quali ha una quota di oltre il 20%, quota che in 150 Comuni sale al 100%, si capisce quanto sia indispensabile e capillare questo servizio, anche se non siamo tra i primi 5 retailer a livello nazionale. La capillarità che offriamo all’industria attraverso l’approccio di category management centralizzato permette loro di avere accesso a una categoria di clienti un po’ scoperta, quindi di sfruttare meglio la nostra rete.

Come è andata l’iniziativa del carrello anti-inflazione?
In questi mesi abbiamo recuperato un 4-5 punti percentuali, un risultato molto positivo. L’attivazione di questa operazione non sarà stata l’unica motivazione, ma certo ha aiutato. Penso che siano positive tutte le azioni che possiamo mettere in campo per ridurre l’inflazione: quindi, valuteremo quale sarà la risposta più adeguata tra diverse operazioni commerciali che abbiamo in cantiere. Tra queste, la gestione in every day low price di alcune categorie per il 2024 potrebbe essere la risposta più adatta per tutelare il potere d’acquisto e far risalire i volumi.

Come prevedete sarà l’andamento dell’inflazione l’anno prossimo?
Oggi vediamo prezzi che continuano ad aumentare anche se in misura minore rispetto ai mesi passati. L’inflazione continuerà ad avere un impatto importante sul consumo e sulle posizioni dei diversi attori nella filiera, perché aumenta i costi di produzione e diminuisce il potere d’acquisto acuendo tendenze già innescate in passato. In particolare, la crescita dei discount e la crescente rilevanza della mdd, che ha livelli di inflazione inferiori all’industria e permette di acquistare prodotti di qualità a prezzi scontati. La tensione sui margini ha portato anche a una riduzione della pressione promozionale e, da parte dei clienti, a perdere di vista il prezzo vero dei prodotti. I volumi difficilmente cresceranno e i brand, compresa la mdd di fascia premium, si troveranno in difficoltà, se non hanno un reale valore aggiunto da portare sul mercato.

In questo contesto, cosa chiedete al Governo?
Non un nuovo carrello anti-inflazione ....

In tema di inflazione, ogni retailer conosce l’iniziativa che corrisponde meglio ai propri clienti.
Quello che manca è il coinvolgimento dell’industria

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