Spreco alimentare, le strategie dei retailer per ridurlo

Giornata di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio): due importanti retailer nazionali spiegano le iniziative messe in campo per ridurre gli avanzi

Mai come in questo periodo storico la giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio) apre una riflessione su un tema sempre più urgente per il Paese. Lo spreco alimentare impatta su, ed è collegato a, due altri problemi di scala planetaria: uno (la moltiplicazione degli avanzi e dei rifiuti e quindi delle emissioni serra) interessa le aziende e i loro bilanci Esg, l'altro (la povertà che è diventata la cifra sociale ed economica dell'Italia negli ultimi 15-20 anni) dovrebbe allarmare, oltre che i mercati, i governi prima ancora che le società. Ma veniamo alle prime due esperienze/testimonianze in ambito grande distribuzione: Coop e Carrefour.

A proposito di gdo, ricordiamo che le aziende associate a Federdistribuzione destinano 65.000 tonnellate di eccedenze all'anno, con 11.000 punti di vendita alimentari coinvolti e 220.000 pasti al giorno.

"Caro vita e l’inflazione impongono ora un’inversione di tendenza, in linea con gli obiettivi 2030 - a partire dalla scelta di alimenti leggeri e nutrienti, amici del portafoglio e di cui non si butta via niente, tra cui verdura e frutta di stagione, il pollo e i legumi" commenta Massimiliano Dona, presidente Unione nazionale consumatori. Gli italiani sprecano il 12% di cibo in meno rispetto a un anno fa, complice l’inflazione. Secondo il report Il caso Italia 2023 di Waste Watcher, nella pattumiera finiscono ancora 75 grammi di cibo a testa al giorno per un totale di 524,1 g settimanali, per un valore di 6,48 miliardi di euro. Tra gli alimenti più spesso sprecati, svettano la frutta fresca (3,4 grammi al giorno) e il pane (2,3 g), insalata, verdure, aglio e cipolle. Non a caso più di un italiano su 3 (35%) ha tagliato gli sprechi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola (dati Coldiretti).

Coop, tutto a "buon fine"

Stando alle indagini condotte dall’Ufficio Studi Coop, nel 2022, il 57% degli italiani dichiarava di aver operato una attenta riduzione degli sprechi per far fronte all’aumento dei prezzi. Una mentalità di risparmio che da sempre vede attiva Coop. Nel 2022 la campagna Buon Fine (attiva a livello nazionale dal 2003) che si impegna a recuperare prodotti alimentari altrimenti destinati a rifiuto e donarli a persone in difficoltà, ha permesso di donare 5.442 tonnellate di derrate alimentari in grado di generare quasi 11 milioni di pasti, per un valore vicino ai 30 milioni di euro. A beneficiarne 842 associazioni di volontariato in tutta Italia. Donazioni che permettono anche un risparmio in termini di inquinamento. Il mancato conferimento in discarica di queste oltre 5.000 tonnellate di cibo trasformate in pasti, ha evitato l’emissione di circa 11.258 tonnellate di CO2, pari a quelle emesse da circa 1.250 auto che percorrono 30.000 km all’anno (fonte: Legambiente).

Con Buon Fine il cibo altrimenti invenduto arriva a coloro che vivono in stato di necessità attraverso una rete solidale composta dai dipendenti Coop, che organizzano e gestiscono le diverse fasi della donazione, e dai soci Coop che, a titolo volontario, si occupano delle relazioni con enti pubblici e associazioni. Assieme a questi anche le amministrazioni locali che supervisionano il processo di donazione e i soggetti donatari che ritirano i prodotti per assistere le persone bisognose. Al fianco di tutto questo, Coop propone anche da tempo Mangiami subito, l’altra misura di contrasto allo spreco alimentare, che consiste nella vendita di prodotti prossimi alla scadenza a prezzi scontati fino al 50% a fine giornata. Una pratica che nel 2022 ha permesso la vendita di oltre 40 milioni di euro di prodotti in scadenza, coinvolgendo 858 punti di vendita.

Inoltre, per ridurre sempre di più lo spreco alimentare, Coop dal 2022 ha accolto la normativa europea che permette per nuove categorie di cibi l’inserimento in etichetta del termine minimo di conservazione. Al posto quindi di una data di scadenza definita, viene indicata una data che una volta superata lascia a naso, occhi e bocca del consumatore la possibilità di valutare se un cibo è da buttare o da mangiare. Tutto segue rigorose norme sanitarie, ma questa possibilità ha esteso la vita di alcuni prodotti, permettendone quindi il recupero entro qualche giorno dalla eventuale scadenza.

Tutti i particolari dei progetti Coop per il contrasto allo spreco alimentare (Buon Fine, Mangiami subito, ma anche le buone pratiche per la riduzione degli sprechi) sono sul sito insieme alle ricette realizzate con gli avanzi, curate dalla cuoca Letizia Nucciotti, piatti che uniscono buona cucina, creatività e risparmio.

Carrefour: obiettivo, dimezzare i rifiuti alimentari

Prevenzione dello spreco, ridistribuzione delle eccedenze, riciclo e valorizzazione dei prodotti ancora commestibili sono i pilastri della strategia contro lo spreco alimentare di Carrefour Italia, che ha come obiettivo ridurre del 50% i propri rifiuti alimentari entro il 2025.

Il primo passo contro la riduzione degli sprechi avviene nel punto di vendita: dalla valorizzazione dei prodotti prossimi alla scadenza venduti a un prezzo ridotto nelle apposite vasche antispreco; al recupero delle eccedenze, grazie al recente lancio delle Box Ortofrutta, disponibili a un prezzo conveniente e contenenti frutta e verdura assortite con i prodotti buoni salvati dalle confezioni danneggiate.

Carrefour Italia è l’unico retailer a promuovere la vendita scontata al 70% di prodotti oltre Tmc (termine minimo di conservazione). Il Tmc, che differisce dalla data di scadenza, è la data entro la quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione, ma non pregiudica la possibilità di consumare il prodotto successivamente. Solo nel 2022, il valore della merce salvata dallo spreco grazie alla vendita dei prodotti a Tmc superato, ammonta a oltre 803.000 euro. In punto di vendita, Carrefour Italia sensibilizza un acquisto consapevole e responsabile, per favorire anche una riduzione dell’impatto ambientale nelle case dei consumatori.

Sempre in quest’ottica, continua la partnership con Too Good To Go, grazie alla quale, solo nel 2022, sono state salvate oltre 278.000 magic box, per un totale di 679 tonnellate di Co2 risparmiate. Inoltre, l’ultima  campagna promossa dalle due insegne, Save The Panettone ha permesso di recuperare oltre 1.700 magic box natalizie, più del doppio rispetto all’anno precedente.

La riduzione dello spreco alimentare è un impegno che Carrefour Italia porta avanti quotidianamente insieme a tutti i propri collaboratori -sottolinea Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia-. È al centro della nostra strategia di sostenibilità, che ci vede promotori di buone pratiche e parte attiva nel processo di cambiamento nell’approccio al consumo per garantire la transizione alimentare per tutti.”  “Iniziative concrete nel punto vendita rivolte ai nostri clienti, ma anche sostegno delle comunità in cui operiamo, con la donazione di cibo ad associazioni benefiche sul territorio a sostegno delle persone in difficoltà”.

Le attività di Carrefour Italia non si fermano qui, l’impegno infatti continua con la campagna Zero Sprechi che a febbraio si arricchirà di novità.

 

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