Federalimentare presenta la sua agenda in sede UE

Federalimentare al parlamento UE
Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare
Tre i temi trattati pro Made in Italy alimentare: sistemi di etichettatura a semaforo, negoziazione post Brexit e la risposta ai dazi di Trump

Soddisfazione da Federalimentare per l’attenzione riservata in sede europea al convegno Le priorità dell’industria alimentare italiana in Europa organizzato presso la sede del Parlamento europeo alla presenza del ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, di tutti i capi delegazione italiani dei gruppi politici nazionali in sede comunitaria e di 250 uditori. Il presidente dell’associazione confindustriale Ivano Vacondio ha inoltre avuto un incontro privato con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

Tre i temi in mano alla politica comunitaria le cui ricadute incideranno sul made in Italy alimentare: sistemi di etichettatura a semaforo, negoziazione post Brexit e la risposta ai dazi di Trump.

In tema di etichettatura, proprio grazie all’iniziativa di Federalimentare, l’Italia ha notificato alla Commissione Europea il NutrInform Battery, uno strumento di valutazione del contenuto nutrizionale dei cibi fondato sulla razione giornaliera consigliata e sull’apporto nutrizionale assunto rispetto al fabbisogno complessivo. L’etichetta a batteria si pone come alternativa al Nutriscore francese criticato dal mondo dell’industria alimentare italiana perché giudicato uno strumento per attaccare il nostro Made in Italy e fondato su un algoritmo poco trasparente. Secondo Federalimentare la stessa Germania, in una prima fase contraria, lo ha adottato in cambio del semaforo verde su alcuni prodotti rilevanti.

“Adesso a livello comunitario ci sono due proposte -commenta Vacondio- e la palla passa alla politica. Non voglio nemmeno pensare che il negoziato segua logiche diverse da quella di dare una corretta informazione ai consumatori”.

Rispetto alla risposta ai dazi di Trump il presidente di Federalimentare ha chiesto all’Europa diplomazia: “Suggeriamo all’Unione Europea di non prendere esempio dagli Usa ma, anzi, di escludere tutti i prodotti agroalimentari americani dalla lista delle possibili contromisure, limitando l’attenzione alla sola industria aeronautica. Per quanto riguarda la Brexit è necessario evitare qualsiasi tensione e, nonostante i pochi mesi per definire i dettagli dell’accordo, riuscirci sarà essenziale tanto per l’economia italiana -la Gran Bretagna infatti rappresenta il 4° mercato per il nostro Paese- quanto per i consumatori inglesi”.

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