Stoviglie monouso, Assobioplastiche vuole chiarezza sul riutilizzo

Various white plastic disposable tableware on blue background. Creative flat lay.
L'associazione denuncia i danni alla filiera per via della concorrenza sleale dei prodotti cosiddetti 'riutilizzabili'

Un tavolo tecnico per definire i parametri dei manufatti cosiddetti ‘riutilizzabili’. È la proposta di Assobioplastiche dopo la lettera di alcune aziende della filiera al presidente dell’associazione. “Il fenomeno della diffusione delle stoviglie dichiarate ‘riutilizzabili’ sta distorcendo il virtuoso recepimento italiano della direttiva Sup con grave danno per la filiera”, evidenzia Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.

La normativa Ue Sup e i manufatti cosiddetti ‘riciclabili’

Diverse aziende in questi anni hanno riconvertito la produzione (e non sono mancate quelle che non ce l’hanno fatta). Ora chi ha ottemperato alla normativa europea affronta la concorrenza di chi ha immesso sul mercato prodotti con la dicitura ‘riutilizzabile’. Ma facciamo un passo indietro: nel 2022 l’Italia recepisce la direttiva Sup (single use plastic) di matrice Ue, che vieta certi prodotti monouso di plastica. Non è l'unica discussa in sede europea. Da allora si sarebbero dovute trovare solo prodotti monouso non di plastica (realizzati in altri materiali, carta o compostabili). Ma la realtà dei fatti, denuncia Assobioplastiche, è diversa. Infatti avrebbero preso piede piatti, bicchieri e posate con la dicitura riutilizzabili, prodotti in plastica.

Le conseguenze per le aziende che hanno riconvertito la produzione

Da questa situazione ne discendono problemi economici e di occupazione. Inoltre c’è anche la concorrenza dei manufatti in plastica extraeuropei.

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