La gestione resiliente del Food Service in tempo di pandemia

Da oltre un anno, la crisi pandemica sta mettendo a dura prova non solo l’operatività, ma anche la permanenza sul mercato di molte imprese e settori. Tra questi, il settore del food service è tra i più impattati, e ha dovuto ridisegnare completamente le proprie strategie operative per rispondere alla prolungata incertezza.

Da un lato, il timore di contagio della clientela e il distanziamento sociale hanno ridotto drasticamente i consumi “fuori casa”; dall’altro, le restrizioni alla mobilità, nonché i continui, quanto spesso imprevedibili, lockdowns e variazioni normative hanno comportato una difficile programmazione dell’erogazione del servizio con gravi ricadute sull’intero comparto. Tuttavia, una gestione resiliente può ridurre gli effetti negativi dell’impatto di una crisi, quella pandemica, mai sperimentata prima con così protratta magnitudo e estensione globale.

Resilienza d’impresa e individuale

Shock esterni, crisi di diversa natura e calamità sono sempre più ricorrenti in tutto il mondo. Risposte inappropriate o ritardate possono mettere seriamente in pericolo l’intero modello di business e la sopravvivenza dell’impresa. Di conseguenza, diventa necessaria l’implementazione di strategie e tattiche che rendano le imprese meno vulnerabili agli shocks improvvisi.

Ecco allora che entra in gioco la resilienza. In contesti business, essa è definita come la capacità di un’impresa di resistere, reagire - attivandosi proattivamente - e riprendersi da un evento critico che ne abbia minato la stabilità e il funzionamento. Per superare turbolenze e criticità del mercato, le imprese devono mostrare capacità di resilienza, ovvero robustezza, flessibilità/agilità e integrità d’intenti, ma nelle micro e piccole imprese, spesso individuali, il ruolo dell’imprenditore e le sue capacità di resilienza psicologica diventano altresì determinanti.

Lo studio empirico

Poiché il livello organizzativo e individuale nelle micro e piccole imprese del food service – predominanti nel settore - tendono a sovrapporsi, l’analisi ha riguardato non solo variabili organizzative, ma anche psicologiche. La ricerca empirica, che verrà presentata in occasione del convegno Sinergie-Sima 2021, ha pertanto cercato di rispondere al seguente quesito: come la resilienza d’impresa e la paura del Covid-19 possono impattare le performance delle imprese operanti nel food service? Lo studio ha coinvolto 139 imprese, di cui 55,4% bar/caffetterie, mentre 44,6% ristoranti, pizzerie e trattorie, intervistate F2F tra ottobre e metà novembre 2020.

I risultati dello studio hanno confermato come, da un lato, la paura che dipendenti e/o clienti possano essere infettati dal virus durante la consumazione, abbia impattato negativamente le performance di impresa, soprattutto a causa di un alto contatto tra le persone (es. proprietario/dipendenti e clienti) - contesto tipico dei servizi di ristorazione. Dall’altro lato, la resilienza organizzativa, basata sulla solidità del progetto imprenditoriale perseguito (robustezza), su rapide strategie di risposta alla variazione delle condizioni dell’ambiente esterno e su un’organizzazione flessibile (agilità), sulla coesione di coloro che lavorano nel bar/ristorante verso il fine comune (integrità), è riuscita a compensare le negatività generate dalla crisi pandemica.

Avere una chiara e solida visione del business e strutturarlo in modo da renderne flessibile il modello rappresentano quindi strategie preventive per far fronte alla crisi. Gestori di bar e ristoranti dovrebbero perseguirle anche perchè determinanti sulle performance in termini di vendite e redditività. Allo stesso tempo, i nostri risultati possono fornire una guida ai responsabili politici per supportare gli imprenditori non solo dal punto di vista economico, ma anche psicologico. Oltre ai sussidi e alle disposizioni economiche ad oggi previste dal Governo – rispetto alle quali è emersa peraltro scarsa conoscenza, suggerendo come modalità di comunicazione chiare, univoche e, soprattutto, ben diffuse siano imprescindibili – sembra necessario anche un servizio di supporto psicologico e/o di coaching volto a rafforzare la resilienza psicologica e i tratti mentali degli imprenditori, chiamati a reagire in maniera proattiva e resiliente alla fase di incertezza.

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