Pharmanutra: un successo costruito sull’innovazione

L'azienda farmaceutica pisana, con focus su prodotti nutraceutici e dispositivi medici, punta alla crescita in Italia e all'estero e investe nella ricerca, mirando a realizzare il più grande centro europeo specializzato nella simulazione della digestione

Fondata nel 2003 a Pisa dai fratelli Andrea e Roberto Lacorte, PharmaNutra Spa è una società specializzata nello sviluppo di complementi nutrizionali e dispositivi medici e svolge attività di ricerca, progettazione, sviluppo e commercializzazione di prodotti innovativi come Cetilar e SiderAL. In poco più di 15 anni è riuscita a conquistare importanti fette di mercato. Quotata in borsa dal luglio 2017, a novembre realizzerà il passaggio dal listino Aim al segmento Star Mta di Borsa Italiana. Intervistiamo il Ceo, Roberto Lacorte che ci racconta “Io e mio fratello avevamo due formazioni completamente diverse. Lui è un lipidologo, io un dottore commercialista. Ci siamo messi insieme rendendoci complementari, lui nella parte scientifica, io nella parte strategica di gestione”.

Avete deciso di commercializzare principi attivi che l’industria farmaceutica faticava a produrre in un settore dove la concorrenza delle grandi multinazionali è elevatissima. E avete conquistato solo in Italia il 50% del mercato degli integratori di ferro per via orale. Come ci siete riusciti?

Introducendo innovazioni sostanziali. Siamo partiti con due principi attivi. Il primo, il DHA, è un acido grasso a catena lunga con applicazioni importanti in gravidanza e nelle prime 12 settimane di vita del bambino. Il DHA è un protettore, apporta elementi estremamente importanti per la crescita degli occhi, del tessuto connettivo e dell’apparato nervoso. Abbiamo introdotto due novità importanti: il concetto della protezione del sistema nervoso nella fase di accrescimento e l’utilizzo DHA di origine algale. Così abbiamo dato il via alla nostra storia di grande innovazione. Il secondo è il ferro: quello del ferro non era un mercato nuovo, ma non aveva modo di crescere per gli effetti collaterali che ne dà l’assunzione. Abbiamo reso disponibile il ferro con zero effetti collaterali, grazie allo sviluppo di un brevetto innovativo, la nostra Tecnologia Sucrosomiale. Così siamo riusciti a far ripartire il mercato e oggi produciamo il ferro più venduto in assoluto.

Il gruppo è presente in oltre 55 paesi in 4 continenti diversi (Europa, Asia, Americhe e Africa). Come siete riusciti a conquistare questi mercati?

In questa fase siamo riusciti a conquistarli attraverso una rete di distributori locali. Però è mia convinzione che un’azienda leader in un territorio di riferimento, in questo caso l’Italia, comincia ad avere un buon livello di internazionalizzazione quando il fatturato estero eguaglia quello interno. L’obiettivo è dunque eguagliare i valori fatti in Italia, e stiamo lavorando per questo.

Pharmanutra è rimasta una “Public Company familiare”. In che modo questo è stato un punto di forza?

L’azienda ha ancora l’anima che l’ha creata, con tutto quello che significa: la passione, la devozione e la ricerca di obiettivi, la grinta che ci ha contraddistinto. Però, allo stesso tempo, non è più un’azienda strettamente familiare. Pur mantenendo il controllo dell’azienda, ci siamo aperti a realtà che hanno creato valore, scommesso insieme a noi, e hanno contribuito alla sua crescita. Anche la quotazione è un’apertura. Coniugare la presenza di chi ha creato l’azienda a un’evoluzione brillante e aggressiva con un team non basato sulla famiglia, che a volte può essere autoreferenziale, è secondo me un punto di forza.

L’attività di vendita si poggia su una rete di circa 160 informatori distribuiti sul territorio nazionale. Come vi siete attrezzati fronteggiare l’emergenza Covid-19? 

Non abbiamo fatto ricorso a ferie o cassa integrazione. Abbiamo fornito agli informatori metodi di lavoro compatibili con la costrizione in casa; inoltre li abbiamo messi in contatto con medici e farmacie tramite sistemi innovativi di comunicazione digitale, come progetti di video realizzati in virtual set con realtà aumentata. Questi sono stati investimenti utili per la fase emergenziale di lockdown. Ma in una seconda fase saranno sistemi complementari a quelli tradizionali che ci permetteranno di espandere ulteriormente il fatturato.

Entro un paio d’anni sarà ultimato a Pisa, città dove l’azienda è nata e ha mantenuto la sua sede, un nuovo stabilimento industriale. Che cosa rappresenta questo investimento?

Puntiamo a realizzare il più grande centro di ricerca in Europa specializzato nella simulazione della digestione, per arrivare sul mercato con prodotti nuovi e migliori. Questo ci porterà ad essere una realtà chimico-farmaceutica industriale ancora più solida in ambito nazionale e mondiale.

Pharmanutra parteciperà al Convegno SIMA-Sinergie 2020, il cui tema centrale è “Grand Challenges: Companies and Universities working for a better society”. In che modo la vostra azienda è impegnata in progetti etici e sociali?

La ricchezza prodotta da un’azienda deve avere ricadute sul territorio. Per questo noi finanziamo progetti di terze parti sia nello sport che nel sociale. Investiamo anche nella formazione: abbiamo il progetto di un Academy professionale e lavoriamo a stretto contatto con le università. Il laboratorio di biologia molecolare che stiamo realizzando nella nostra nuova sede, sarà anche a disposizione delle università con cui collaboriamo. Inoltre, stiamo attivando con l’ateneo pisano alcuni percorsi di inserimento di laureandi e neolaureati nell’ambito delle nostre attività aziendali.

Quali sono, secondo lei, le caratteristiche di un buon manager?

Quello che dico sempre a chi lavora in azienda, specialmente in ruoli chiave, è di porsi degli obiettivi di crescita e seguirli con passione e determinazione: solo avendo un challenge davanti si riesce a superarsi e a fare delle cose egregie.

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